Nunatak n. 70 – autunno 2023

«Se voi tacerete, le pietre grideranno» (Lc 19, 40)

SOMMARIO

Editoriale

Le montagne non ricrescono. Fermiamo l’estrattivismo
in Apuane e Ovunque, di Collettivo Athamanta

Movimenti pauperistici ed evangelici
nell’Italia medievale, di Mattia Berera

Protesta contadina e collective resistance. Un esempio
di lotta dal mondo rurale indiano, di Laura Bellucci

A proposito di invasi e di agroindustria.
Il progetto “Serra degli Ulivi”, di Lele Odiardo

Toccar terra tra le fiamme. Appunti libertari su incendi
e autonomia dai monti di Sicilia, di Anonimə dalle Madonie

Canapa, cultura della vita. Una ricerca antropologica
in Trentino, di Ivan Montagni

 

EDITORIALE

«La montagna si squarcia e crolla disperdendosi, con un fragore
che l’immaginazione umana non può concepire…
I minatori osservano, vittoriosi, il crollo della natura».
(Plinio il Vecchio, Naturalis Historia, libro XXXIII)

Esattamente due millenni fa, nell’anno 23 dopo Cristo, nasceva Plinio il Vecchio, autore di una monumentale opera enciclopedica in 37 volumi sulle scienze naturali, summa del sapere dell’epoca. Sentite un po’ cosa dice sulle miniere:

«Ora verremo a parlare delle miniere, delle ricchezze in senso proprio e delle cose preziose che in svariati modi sono ricercate nelle profondità della terra: infatti in qualche parte la si scava a scopo di ricchezza, cercando gli uomini oro, argento, elettro, rame; in qualche altra parte per ornare pareti e dita si estraggono gemme e coloranti; altrove, per appagare l’umana temerità si estrae il ferro che, fra gli orrori delle guerre, è ambito ancor più dell’oro. Noi ne esploriamo tutte le vene, e conduciamo la vita sopra una terra perforata meravigliandoci che talvolta essa tremi o si apra, come se ciò non potesse essere prodotto dallo sdegno di questa madre sacra. Noi penetriamo nelle viscere e cerchiamo ricchezze nella sede dei Mani, quasi che fosse poco generosa e feconda là dove la calchiamo sotto i piedi. […] Le cose che ci rovinano e ci conducono agli inferi sono quelle che essa ha nascosto nel suo seno, cose che non si generano in un momento» (Naturalis Historia, libro XXXIII).

Le montagne non ricrescono”, è praticamente l’allarme lanciato da Plinio nel primo secolo d.C., duemila anni fa. È davvero sorprendente l’attualità di tali parole. Già nella Roma antica, evidentemente, qualcuno si rendeva conto di quanto la violazione della “natura” avesse un prezzo: «lo sdegno di questa madre sacra». Abbiamo saggi e antichi alleati.

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Nunatak n. 48 – autunno 2017

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SOMMARIO

Editoriale (speciale “indipendenza”)

Terra bruciata. Riflessioni dal Piemonte in fiamme (Luca Giunti)

Rifiutiamo le norme! Schiviamo i proiettili! A proposito della morte di Jérôme Laronze, allevatore (a cura di Istrixistrix)

Abituali favoreggiatori di immigrazione clandestina. Una storia (non solo) della Valle Maira (a cura di Lele Odiardo)

«Hogra». Dall’altopiano del Riff (Gabra)

Variante di progetto. Aggiornamento dalla Valsusa (Giobbe)

Il vallone delle Cime Bianche (Marcello Dondeynaz)

A fianco della resistenza Mapuche

Nunatak n. 41 – inverno 2015/2016

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SOMMARIO

Editoriale

Il prodotto di qualità non è una soluzione (Giobbe)

A sud delle nuvole (Gabra)

Perché brucia la Sardegna? (Costantino Cavalleri)

Gente che non si piega. Appunti, tra storia e mito, sui Salassi (Achtung)

Dove torna il selvatico (Davide)

Sulle deportazioni dei migranti nelle località di montagna (Lele Odiardo)

Da leggere: Bianca Bonavita, Humus. Diario di terra, Pentagora

Nunatak n. 4 – autunno 2006

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SOMMARIO

Editoriale

Gianavello e la difesa di Rorà (Sara)

La scelta dell’Alpe. Pastori resistenti in quota (Servanot)

La birra prima delle macchine (Liberi Birrai)

Comunicato sull’incendio di Guadalajara e sugli incendi in genere (Los Amigos de Ludd)

L’arcipelago delle Cordigliere. Memorie di alcuni appassionati di jeepney

Ho imparato a sentirmi libero: povero, ma libero. Storia di Toni Allais (Ivan)